Riflessioni 2.0- Datate ma sempre attuali!

Rimettendo le mani in materiali di qualche anno fa, ho ritrovato il seguente articolo da me scritto il 30 giugno 2011 per un'azione formativa conclusiva .
L'ho riletto e lo ritrovo per molti aspetti  attuale nella sua valenza.
L'unica nota dolente... constatare che, nonostante anni di lavoro, mi ritrovo oggi a riflettere che il pachiderma scuola è ancora lento...troppo lento. Ancora tanto resta da fare...

Non resta che sperare che le azioni future possano portare buoni frutti.

Risultati immagini per piano digitale 2015 miur



TITOLO

Cl@sse 2.0 e apprendimento


Itiner@ndo nella quotidianità dell’ambiente d’apprendimento di un’esperienza biennale personale di cl@sse 2.0



L’esperienza viene indagata nelle sue specificità e soprattutto privilegiando i seguenti aspetti:

1.  l’utilizzo della tecnologia e della multimedialità in classe e la sua espansione nell’ambito extrascolastico,
2.    l’intreccio tra la linearità della metodologia didattica della scuola tradizionale e la multimedialità, tra didattica “fredda” e didattica “animata” interattiva.


I punti nodali della riflessione critica

-        La didattica e i nuovi scenari:
-  - l’apertura verso le nuove tecnologie, anche in rapporto al contributo in classe degli studenti verso le nuove tecnologie in genere;
- - la gradualità di approccio verso il nuovo e il ripensamento dello spazio per renderlo più funzionale all’utilizzo della Lim e delle altre tecnologie in classe;
- - tecnologia e nuove metodologie che, come “finestra sul mondo”, permettono di mettere “in circolo” curiosità, condivisione di conoscenze, di link, software, siti utili per la didattica e la tecnologia, percorsi che si sono intrecciati con il confronto delle esperienze didattiche dei docenti del consiglio di classe.



Gli alunni
Le potenzialità delle immagini per facilitare:
-     l’organizzazione mentale ma anche spaziale;
-     la memorizzazione e la comprensione con particolare riferimento ai ragazzi che solitamente si collocano nella fascia più bassa di rendimento scolastico;
 L’importanza della tecnologia per favorire la comprensione e la motivazione degli studenti.
    
Questa esperienza ha fatto anche maturare la consapevolezza che ancora molto c’è da fare per:
-   a- attenuare il gap comunicativo docenti/studenti, affinché i docenti facciano proprio il linguaggio della tecnologia in chiave didattica contribuendo, da un lato a sottrarre gli studenti a un uso pericolosamente solipsistico e irrazionale della rete Internet, e dall’altro imparino a ricalibrare le proprie competenze per passare attraverso la tecnologia quale strumento per rendere più accattivante e importante l’apprendimento agli occhi dei ragazzi, strumento indispensabile per essere attori protagonisti della realtà anziché spettatori;
-     b- ovviare alle competenze informatiche dei docenti ancor troppo limitate.

Dai processi attivati sono emersi diversi aspetti:
● un clima relazionale positivo;
● la condivisione collaborativa entro il piccolo gruppo;
● notevole disponibilità alla sperimentazione didattica.

In conclusione la socializzazione delle esperienze nel grande gruppo dei docenti ha avuto ricadute sulla didattica individuale, ha permeato la relazione tra i docenti del Consiglio di Classe, ha motivato gli studenti mutando anche la relazione docenti/studenti.
Infine, ma non per importanza, i docenti hanno espresso la motivazione a proseguire nel tempo la formazione entro l’Istituto d’appartenenza ma anche con altri Istituti scolastici. Un circuito comunicativo che, avviato dalla formazione metodologica ministeriale, ci si augura possa continuare nel tempo nella comunità didattica ferrarese.



Per i docenti e emersa  l’importanza della tecnologia per mettere in relazione i docenti attraverso un confronto che diviene ricerca metodologica e didattica.

Conclusioni

 Si ritiene che questa esperienza abbia dato la possibilità di interagire con i colleghi aprendo la possibilità di sperimentare una nuova progettualità. Un’inusitata frontiera per il consiglio di classe della scuola secondaria di I grado anche attraverso la revisione e l’integrazione del proprio agire didattico. Un’occasione di arricchimento reciproco, di alunni e docenti, mediante il confronto rispetto all’utilizzo delle nuove tecnologie che implicano una rivisitazione delle metodologie a usum didattico.
Per quanto riguarda gli alunni, affinché la conoscenza diventi competenza è necessario che la dimensione teorica si integri con quella operativa.  Per questo attraverso la condivisione di pratiche, di conoscenze, anche mediante l’utilizzo di nuovi strumenti (chat, software free e open source), dalla fase teorica si è passati alla fase pratica.
Lo sviluppo del lavoro in una dimensione cooperativa ha reso evidente la positività dei gruppi dal punto di vista:
-        relazionale;
-        motivazionale;
-        didattico.
La socializzazione dei lavori prodotti e delle dinamiche intercorse tra docenti e alunni durante il lavoro, è divenuta occasione di riflessione e confronto in termini di:
-        ripensamento della propria didattica (in chiave di ricalibramento delle esperienze precedenti ma anche di apertura a nuovi orizzonti tecnologici);
-        spunto di idee per la riprogettazione di ulteriori futuri percorsi .
La didattica “fredda” progettata su carta si è animata e nelle metarealtà operative, divenute learning object o pratiche didattiche cooperative, intrisecamente sono staticompresi i confini di ciò che fa il docente e ciò che fa lo studente nell’agire didattico.
Si va verso i confini della didattica interattiva, multimediale e cooperativa.

Riflessioni dell’incontro plenario conclusivo
I sottogruppi hanno presentato il proprio lavoro socializzando con i colleghi:
-        le difficoltà incontrate nella realizzazione dei percorsi didattici;
-        gli aspetti cambiati nella propria didattica nel realizzarli;
-        le osservazioni rispetto alla classe durante l’attività (motivazione, interesse, disciplina…);
-        i cambiamenti rispetto alla ricaduta in classe (valutazione e risultati negli apprendimenti).
L’autovalutazione, in sintesi, era finalizzata a introdurre elementi di riflessività in tutti gli attori dell’azione didattica: tutor, corsisti e, indirettamente, studenti.

Lo sviluppo del lavoro ha reso evidente la positività dei gruppi dal punto di vista:
-        relazionale;
-        motivazionale;
-        didattico.
La socializzazione dei lavori prodotti e delle dinamiche intercorse tra docenti e alunni durante il lavoro, è divenuta occasione di riflessione e confronto in termini di:
-        ripensamento della propria didattica (in chiave di ricalibramento delle esperienze precedenti ma anche di apertura a nuovi orizzonti tecnologici);
-        spunto di idee per la riprogettazione di ulteriori futuri percorsi di tutoraggio e coaching.



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