L'ho riletto e lo ritrovo per molti aspetti attuale nella sua valenza.
L'unica nota dolente... constatare che, nonostante anni di lavoro, mi ritrovo oggi a riflettere che il pachiderma scuola è ancora lento...troppo lento. Ancora tanto resta da fare...
Non resta che sperare che le azioni future possano portare buoni frutti.
TITOLO
Cl@sse 2.0 e apprendimento
Itiner@ndo
nella quotidianità dell’ambiente d’apprendimento di un’esperienza biennale
personale di cl@sse
2.0
L’esperienza viene indagata nelle sue
specificità e soprattutto privilegiando i seguenti aspetti:
1. l’utilizzo
della tecnologia e della multimedialità in classe e la sua espansione
nell’ambito extrascolastico,
2. l’intreccio
tra la linearità della metodologia didattica della scuola tradizionale e la
multimedialità, tra didattica “fredda” e didattica “animata” interattiva.
I punti nodali della riflessione critica
- La
didattica e i nuovi scenari:
- - l’apertura verso le nuove tecnologie, anche in rapporto al
contributo in classe degli studenti verso le nuove tecnologie in genere;
- - la
gradualità di approccio verso il nuovo e il ripensamento dello spazio per
renderlo più funzionale all’utilizzo della Lim e delle altre tecnologie in
classe;
- - tecnologia
e nuove metodologie che, come “finestra sul mondo”, permettono di mettere “in
circolo” curiosità, condivisione di conoscenze, di link, software, siti utili
per la didattica e la tecnologia, percorsi che si sono intrecciati con il
confronto delle esperienze didattiche dei docenti del consiglio di classe.
Gli alunni
Le potenzialità delle immagini per
facilitare:
- l’organizzazione
mentale ma anche spaziale;
- la
memorizzazione e la comprensione con particolare riferimento ai
ragazzi che solitamente si collocano nella fascia più bassa di rendimento
scolastico;
L’importanza della tecnologia per
favorire la comprensione e la motivazione degli studenti.
Questa esperienza ha fatto anche maturare
la consapevolezza che ancora molto c’è da fare per:
- a- attenuare
il gap comunicativo docenti/studenti, affinché i docenti facciano
proprio il linguaggio della tecnologia in chiave didattica contribuendo, da un
lato a sottrarre gli studenti a un uso pericolosamente solipsistico e
irrazionale della rete Internet, e dall’altro imparino a ricalibrare le proprie
competenze per passare attraverso la tecnologia quale strumento per rendere più accattivante
e importante l’apprendimento agli occhi dei ragazzi, strumento
indispensabile per essere attori protagonisti della realtà anziché spettatori;
- b- ovviare
alle competenze informatiche dei docenti ancor troppo limitate.
Dai processi attivati sono emersi diversi
aspetti:
● un clima relazionale positivo;
● la condivisione collaborativa entro il
piccolo gruppo;
● notevole disponibilità alla
sperimentazione didattica.
In conclusione la socializzazione delle
esperienze nel grande gruppo dei docenti ha avuto ricadute sulla didattica
individuale, ha permeato la relazione tra i docenti del Consiglio di Classe, ha
motivato gli studenti mutando anche la relazione docenti/studenti.
Infine, ma non per importanza, i docenti
hanno espresso la motivazione a proseguire nel tempo la formazione entro
l’Istituto d’appartenenza ma anche con altri Istituti scolastici. Un circuito
comunicativo che, avviato dalla formazione metodologica ministeriale, ci si
augura possa continuare nel tempo nella comunità didattica ferrarese.
Per i docenti e emersa l’importanza della
tecnologia per mettere
in relazione i docenti attraverso un confronto che diviene ricerca metodologica
e didattica.
Conclusioni
Si ritiene che questa esperienza
abbia dato la possibilità di interagire con i colleghi aprendo la possibilità
di sperimentare una nuova progettualità. Un’inusitata frontiera per il
consiglio di classe della scuola secondaria di I grado anche attraverso la
revisione e l’integrazione del proprio agire didattico. Un’occasione di
arricchimento reciproco, di alunni e docenti, mediante il confronto rispetto
all’utilizzo delle nuove tecnologie che implicano una rivisitazione delle
metodologie a usum didattico.
Per quanto riguarda gli alunni, affinché
la conoscenza diventi competenza è necessario che la dimensione teorica si
integri con quella operativa. Per questo attraverso la condivisione di
pratiche, di conoscenze, anche mediante l’utilizzo di nuovi strumenti (chat,
software free e open source), dalla fase teorica si è passati alla fase
pratica.
Lo sviluppo del lavoro in una dimensione
cooperativa ha reso evidente la positività dei gruppi dal punto di vista:
- relazionale;
- motivazionale;
- didattico.
La socializzazione dei lavori prodotti e
delle dinamiche intercorse tra docenti e alunni durante il lavoro, è divenuta
occasione di riflessione e confronto in termini di:
- ripensamento
della propria didattica (in chiave di ricalibramento delle esperienze
precedenti ma anche di apertura a nuovi orizzonti tecnologici);
- spunto
di idee per la riprogettazione di ulteriori futuri percorsi .
La didattica “fredda” progettata su carta
si è animata e nelle metarealtà operative, divenute learning object o pratiche
didattiche cooperative, intrisecamente sono staticompresi i confini
di ciò che fa il docente e ciò che fa lo studente nell’agire didattico.
Si va verso i confini della didattica
interattiva, multimediale e cooperativa.
Riflessioni dell’incontro plenario
conclusivo
I sottogruppi hanno presentato il proprio
lavoro socializzando con i colleghi:
- le
difficoltà incontrate nella realizzazione dei percorsi didattici;
- gli
aspetti cambiati nella propria didattica nel realizzarli;
- le
osservazioni rispetto alla classe durante l’attività (motivazione, interesse,
disciplina…);
- i
cambiamenti rispetto alla ricaduta in classe (valutazione e risultati negli apprendimenti).
L’autovalutazione, in sintesi, era
finalizzata a introdurre elementi di riflessività in tutti gli attori
dell’azione didattica: tutor, corsisti e, indirettamente, studenti.
Lo sviluppo del lavoro ha reso evidente la
positività dei gruppi dal punto di vista:
- relazionale;
- motivazionale;
- didattico.
La socializzazione dei lavori prodotti e
delle dinamiche intercorse tra docenti e alunni durante il lavoro, è divenuta
occasione di riflessione e confronto in termini di:
- ripensamento
della propria didattica (in chiave di ricalibramento delle esperienze
precedenti ma anche di apertura a nuovi orizzonti tecnologici);
- spunto
di idee per la riprogettazione di ulteriori futuri percorsi di tutoraggio e
coaching.
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